In casa impianti sicuri. C’è il rischio di multa fino a 10.000 euro
Sistemi elettrici ed elettronici compresi gli antifurti, canne fumarie, ascensori e quant’altro: dal 27 marzo entra in vigore un nuovo regolamento che detta norme precise da applicare ad ogni ristrutturazione. Per chi non le rispetterà previste penali salate
Sicurezza domestica a prova di collaudo. Dal prossimo 27 marzo arrivano nuove e più stringenti norme sulla sicurezza degli impianti domestici, con multe fino a 10.000 euro per chi non si mette in regola e multe salate per chi effettua lavori di ristrutturazione senza curarsi del certificato di conformità.
Sicurezza garantita per tutti gli impianti domestici – Le novità sono contenute in un Regolamento del ministero dello Sviluppo economico che ridefinisce le disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici. In pratica il provvedimento riscrive tutte le regole per la sicurezza che riguardano di fatto tutti gli impianti domestici, come prevede il regolamento in dettaglio. Le nuove regole sulla sicurezza si applicano innanzitutto a tutti gli impianti elettrici e elettronici, compresi gli antifurto e qualunque tipo di sistema di automazione domestica, cancelli elettrici compresi. Nella lista anche gli impianti radiotelevisivi. Nuove norme anche per di riscaldamento, climatizzazione, condizionamento e refrigerazione; impianti idrici e sanitari; impianti per la distribuzione e l’utilizzazione di gas, comprese le canne fumarie; ascensori, montacarichi, scale mobili; impianti antincendio.
Il progetto dell’impianto – Ogni volta che dovrà essere realizzato un nuovo impianto questo dovrà essere realizzato sulla base di un apposito progetto con gli schemi dell’impianto, i disegni planimetrici e una relazione tecnica sulla consistenza e sulla tipologia dell’installazione, della trasformazione o dell’ampliamento dell’impianto stesso, con particolare riguardo alla tipologia e alle caratteristiche dei materiali e componenti da utilizzare e alle misure di prevenzione e di sicurezza da adottare. Nei luoghi a maggior rischio di incendio e in quelli con pericoli di esplosione, particolare attenzione è posta nella scelta dei materiali e componenti da utilizzare nel rispetto della specifica normativa tecnica. In sostanza da ora in poi chi chiede l’allaccio di una fornitura per un nuovo impianto dovrà esibire la documentazione sulla sicurezza, altrimenti non potrà avere il servizio.
In caso di ristrutturazione – Questo vale anche quando si tratta di rifacimento parziale di impianti. In questo caso la dichiarazione di conformità, e l’attestazione di collaudo ove previsto, si
riferiscono alla sola parte degli impianti oggetto dell’opera di rifacimento, ma dovranno tener conto della sicurezza e funzionalità dell’intero impianto, e anche per la semplice ristrutturazione occorrerà il progetto redatto da un professionista con particolare riguardo alla tipologia e alle caratteristiche dei materiali e componenti da utilizzare e alle misure di prevenzione e di sicurezza da adottare.
I doveri dei proprietari – La certificazione di sicurezza è una condizione indispensabile per avere l’agibilità degli appartamenti. Inoltre questa documentazione deve essere messa a disposizioni in caso di vendita dell’appartamento. Non necessariamente, però, occorrerà chiamare un tecnico e rivedere tutti gli impianti: il regolamento, infatti, precisa che gli impianti elettrici nelle unità immobiliari ad uso abitativorealizzati prima del 13 marzo 1990 si considerano adeguati se dotati di sezionamento e protezione contro le sovracorrenti posti all’origine dell’impianto, di protezione contro i contatti diretti, di protezione contro i contatti indiretti o protezione con interruttore differenziale.
Le multe – La sicurezza deve essere garantita da tecnici abilitati che lavorano nel settore dal almeno cinque anni. Per le violazioni ai nuovi obblighi sulla certificazione si applicano sanzioni amministrative da 1.000 a 10.000 euro con riferimento all’entità e complessità dell’impianto, al grado di pericolosità ed alle altre circostanze della violazione stessa.
Ho letto il regolamento con le norme riportate nell’articolo, 10.000 euro sono troppo pochi per chi si serve di ditte non in regola con le normative vigenti.
CAIO DA ROMA.
Si bisognerebbe applicare sempre le regole,specialmente su queste cose.
SALUTI.
SI E’ VERO.