Il ghigno di un imbecille
Ricordo i giorni, ombre di un tempo andato,
quando insieme, sudavamo affiatati.
Progetti e sogni, un futuro dorato,
nella stessa barca, remavamo beati.
Ma l’ambizione, serpe insidiosa e vile,
ha scisso i sentieri, diviso i destini.
Un ghigno beffardo, un sorriso sottile,
maschera l’invidia, i torti meschini.
Avete osato, varcato il confine,
eretto un impero, simile al mio.
Ma l’eco del passato, come un turbine,
vi ricorda chi eravate, l’addio.
Il mio lavoro, specchio del vostro,
riflette l’inganno, l’arte copiata.
Ma l’anima, l’essenza, il cuore nascosto,
non si possono imitare, né la mente affinata.
Nel vostro successo, un’ombra si cela,
il ricordo di un maestro, un’impronta sbiadita.
E mentre il mondo vi acclama, rivela,
che l’originalità, mai sarà tradita.
