- Sanzioni amministrative: multe e chiusura dell’attività.
- Responsabilità penale: in particolare, si può incorrere nel reato di “getto pericoloso di cose” (art. 674 del Codice Penale), che punisce chiunque getti o versi in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato altrui cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone. Questo reato è configurabile anche in presenza di molestie olfattive promananti da un’attività di ristorazione.
- Risarcimento danni: nei confronti di chi subisce danni a causa delle emissioni moleste.
La “normale tollerabilità” delle emissioni è un concetto chiave in materia. La giurisprudenza ha stabilito che anche emissioni autorizzate possono essere considerate illecite se superano la soglia della normale tollerabilità, causando molestie ai vicini.
Pertanto, è fondamentale che i ristoratori si dotino di impianti di depurazione fumi e odori efficienti e conformi alle normative vigenti, per evitare problemi legali e tutelare la salute pubblica.
Ecco alcuni punti importanti da considerare:
- La normativa di riferimento è complessa e può variare a livello regionale e comunale.
- È consigliabile rivolgersi a un tecnico specializzato per la progettazione e l’installazione dell’impianto di depurazione.
- È importante effettuare una manutenzione periodica dell’impianto per garantirne l’efficienza.
In sintesi, l’installazione di un impianto di depurazione fumi e odori non è solo un obbligo legale, ma anche una responsabilità sociale per tutelare la salute e il benessere della comunità.