Le fiere? Un rito inutile nel mondo delle attrezzature per la ristorazione.
Diciamolo senza troppi giri di parole: le fiere nel settore delle attrezzature per la ristorazione sono diventate un gigantesco spreco di tempo e di denaro. Un teatro dove tutti fingono di essere più grandi, più moderni e più “internazionali” di quanto siano davvero.
In realtà, chi ha qualcosa di solido da offrire non ha bisogno di luci, hostess e stand da migliaia di euro per dimostrarlo.
Chi lavora non ha tempo di “farsi vedere”
Le aziende, quelle che consegnano in tempo, che rispondono alle chiamate, che assistono i clienti anche dopo la vendita, sono troppo impegnate a lavorare per perdere giorni in fiera a distribuire brochure che finiranno nel cestino.
Chi ha bisogno di “mettersi in mostra” probabilmente ha poco altro da mostrare.
Una vetrina vecchia per un mercato che è già altrove
Oggi il mercato si muove online, le informazioni sono ovunque, i clienti confrontano, leggono, verificano. Le fiere restano ferme al Novecento: un palcoscenico di plastica dove si parla tanto e si conclude poco.
Si spende un patrimonio per tre giorni di passerella e si torna a casa con una manciata di biglietti da visita che non porteranno a nulla.
È un sistema autoreferenziale, che serve più agli organizzatori che agli espositori.
Il cliente moderno non si lascia abbindolare dai faretti
Il ristoratore che cerca attrezzature professionali non si fa convincere da uno stand lucido o da un depliant patinato. Vuole fatti: tempi di consegna reali, assistenza garantita, ricambi disponibili, qualità verificata.
Tutto ciò che conta davvero non si vede in fiera, si verifica nel tempo, lavorando insieme.
Le aziende si fanno riconoscere, non notare
C’è una differenza enorme tra “farsi notare” e “farsi riconoscere”.
Chi costruisce valore, chi investe in competenza, servizio e affidabilità, non ha bisogno di fare scena.
La reputazione non nasce da un evento fieristico: nasce da anni di serietà, da clienti soddisfatti, da prodotti che funzionano senza scuse.
Le fiere, invece, servono solo a chi ha bisogno di raccontare una storia che non coincide con la realtà.
Conclusione: il futuro è della sostanza, non dell’apparenza
Le fiere appartengono al passato.
Oggi il mercato premia chi lavora bene, non chi si mette in vetrina.
In un mondo dove la trasparenza è a portata di clic, chi è davvero valido non ha bisogno di esibirsi: gli basta continuare a fare il proprio mestiere con serietà.