RELAZIONE TECNICA
Oggetto: Necessità tecnica e normativa di dotazione di impianto di depurazione fumi nei crematori
1. Premessa
Il funzionamento di un impianto di cremazione comporta la combustione completa di corpi umani e casse lignee con possibili inserti metallici o sintetici. Tale processo genera inevitabilmente emissioni in atmosfera contenenti polveri, microinquinanti, ossidi di azoto, composti organici volatili e altri inquinanti derivanti dalla combustione ad alta temperatura.
È pertanto necessario, sia sotto il profilo normativo sia sotto il profilo tecnico-ambientale, dotare l’impianto di un sistema di depurazione dei fumi volto ad assicurare il rispetto dei limiti emissivi e la tutela della salute pubblica.
2. Riferimenti normativi e autorizzativi
Sebbene la normativa nazionale italiana non disponga attualmente di una disciplina unitaria dedicata esclusivamente ai crematori, le relative emissioni ricadono comunque nell’ambito delle leggi e dei regolamenti che disciplinano:
- tutela della qualità dell’aria e delle emissioni in atmosfera;
- obbligo di utilizzo della “migliore tecnologia disponibile” (BAT);
- autorizzazione alle emissioni in atmosfera e/o Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) o Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), a seconda della tipologia di impianto;
- prescrizioni regionali/locali sui limiti emissivi.
Ne consegue che, indipendentemente dall’assenza di una norma nazionale unica, l’impianto di cremazione, per poter essere autorizzato, deve adottare un sistema idoneo di trattamento fumi.
3. Motivazioni tecnico-ambientali che rendono obbligatorio l’impianto di depurazione
La combustione nei forni crematori produce fumi contenenti sostanze potenzialmente pericolose. Tra queste:
- polveri sottili (PM10 e PM2.5)
- ossidi di azoto (NOx)
- monossido di carbonio (CO)
- composti organici volatili
- acidi alogenidrici (es. HCl, HF)
- microinquinanti organici (tra cui diossine e furani)
- metalli pesanti derivanti da protesi o inserzioni contenute nei feretri
Tali sostanze rientrano tra gli inquinanti atmosferici regolati dalla legislazione italiana ed europea. In assenza di un idoneo sistema di abbattimento, le emissioni potrebbero superare i limiti consentiti o comunque arrecare danno alla salute e all’ambiente.
Pertanto, l’installazione di un impianto di depurazione fumi è condizione necessaria per:
- garantire il rispetto dei valori limite di emissione;
- ottenere l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera o la AUA/AIA;
- applicare il principio di prevenzione e di tutela della salute pubblica;
- adottare la migliore tecnologia disponibile, come richiesto dalla normativa ambientale.
4. Tecnologie normalmente richieste
Un impianto di depurazione dei fumi per crematori è normalmente composto da:
- camera di post-combustione e permanenza dei fumi ad alta temperatura;
- abbattimento degli acidi tramite reattivi specifici;
- filtri per la riduzione di polveri e microinquinanti;
- sistemi di controllo in continuo dei parametri di combustione;
- monitoraggio delle emissioni.
Tali tecnologie sono indispensabili per rispettare i limiti emissivi e costituiscono ormai lo standard operativo nel settore.
5. Conclusioni
Alla luce di quanto esposto, si ritiene obbligatoria la presenza di un sistema di depurazione dei fumi negli impianti di cremazione, poiché:
- le emissioni prodotte sono assoggettate alla normativa sulla qualità dell’aria;
- il funzionamento senza trattamento adeguato avrebbe impatti ambientali e sanitari rilevanti;
- gli atti autorizzativi (AUA/AIA e autorizzazioni alle emissioni in atmosfera) non possono essere rilasciati senza idoneo sistema di abbattimento;
- la migliore tecnologia disponibile rende la depurazione elemento tecnico irrinunciabile.
Pertanto, l’impianto di depurazione dei fumi non rappresenta una scelta facoltativa, bensì una condizione indispensabile per l’esercizio del crematorio nel rispetto delle normative, della tutela ambientale e della salute pubblica.



